Quando sono i libri a scegliere te

quando i libri scelgono me

Spesso immagino le mie sortite in libreria o in biblioteca come cacce al tesoro: mi sposto tra gli scaffali alla ricerca di quel libro prezioso capace di regalarmi emozioni uniche. A volte, invece, mi è capitato di non essere io a cercare un romanzo, ma di venire trovata da lui. Secondo me, per un lettore non esiste impressione migliore di quella di essere stato “trovato” da un volume. Quel raro momento in cui non sei tu ad aggirarti con l’aria smarrita tra tanti testi, con il terribile imbarazzo della scelta che ti paralizza, ma è lui a corteggiarti attirandoti con il suo titolo o con la sua copertina.

In alcune occasioni, mi è sembrato che alcuni libri mi chiamassero, che spiccassero tra gli altri in virtù di una propria personalità. Una volta sfogliati, si sono rivelati perfetti: sono stati uno specchio in cui ritrovare le mie inquietudini o hanno acceso la mia fantasia, emozionandomi. Ecco cinque libri speciali che mi hanno “scovata”:

1) Una questione privata. Quando ho lasciato la Liguria, per frequentare l’Università di Torino, ho sentito l’esigenza di conoscere più da vicino gli autori delle Langhe, di immergermi in paesaggi fino ad allora sconosciuti. Alla stazione di Porta Nuova, mi aspettava Milton, poco più grande di me e con i miei stessi occhi tristi e ironici. La sua storia d’amore tormentata e le sue fragilità, rispecchiavano una delusione che mi bruciava ancora il cuore. Per non parlare dello straordinario intreccio creato da Beppe Fenoglio in cui la Resistenza incontra il mondo fantastico dell’Orlando Furioso: Alba sembrava strizzare l’occhio alla San Remo di Calvino.

2) A tale of two cities. Da quando ho vent’anni mi sono ripromessa di leggere un romanzo di Dickens e almeno un libro in inglese ogni anno. L’edizione economica, in lingua originale, de Le due città sembrava essere a conoscenza di quel bizzarro impegno con me stessa. Ha catturato la mia attenzione con un’elegante copertina in bianco e nero, su cui spiccava un’inquietante ghigliottina. Il libro mi ha conquistata, ma Sidney Carton, in cui ho rivisto alcune delle mie debolezze, mi ha spezzato il cuore. Però, lo adoro. Mi viene il magone ogni volta che penso a lui, ma lo adoro.

3) Le notti bianche. Avevo spesso sentito parlare di questo romanzo, ma lo avevo lasciato in wishlist per troppi mesi ripromettendomi di comprarlo, un giorno o l’altro. Sinché una vocina con mi ha chiamata dal basso: davanti a una libreria, quasi gettati sul marciapiede, c’erano una serie di volumi in offerta, tra cui il capolavoro di Dostoevskij. Ho trovato irresistibile la figura del Lettore, solitario e perso nelle sue fantasie.

4) Gli inganni di Locke Lamora. Questo libro è finito nel dimenticatoio, abbandonato sullo scaffale dei remainders. Finché la sua copertina di un azzurro brillante, con un fregio che richiamava l’architettura veneziana non ha catturato l’attenzione di una certa lettrice. Ero rimasta folgorata da Il re dei ladri di Cornelia Funke e cercavo un romanzo con un’ambientazione simile: la neo-Venezia rinascimentale e alchemica di Scott Lynch mi ha rapito il cuore. Per non parlare dei Bastardi Galantuomini: una banda di scaltri ladri capitanati da un briccone che nasconde dietro una facciata spavalda difetti e insicurezze.

5) Tutte le opere Shakespeare. Mentre stavo lambiccandomi il cervello, alla ricerca di un soggetto per la mia tesi, questo volume è apparso magicamente nella libreria di mia zia. In realtà, era lì da anni, ma io non lo avevo mai notato. Com’è andata a finire? Con un elaborato sulle eroine del Bardo e una crescente ossessione per i suoi drammi. Tra l’altro, ecco cinque buoni motivi per lasciarsi affascinare dal cigno di Stratford.

Vi è mai capitato di avere l’impressione che un libro vi trovasse, che sia stato lui a scegliervi e non viceversa?cose da lettori sono i libri a scegliere noi

14 pensieri su “Quando sono i libri a scegliere te

  1. Anche a me capita, a volte; andando così a memoria, mi ricordo “La pelle del tamburo” di Perez-Reverte, che adocchiai su una bancarella di libri usati in spiaggia, e che mi è piaciuto tantissimo. Poi “Il libro di mio fratello” di Berbardo Atxaga (uno scrittore basco di cui non conoscevo nulla) che mi ha incuriosita per via di quel cognome impronunciabile: un romanzo bellissimo, se non l’hai letto te lo consiglio caldamente. E poi “Abdul Bashur, sognatore di navi” di Mutis (che ancora non conoscevo) che mi aveva agganciato per la bella copertina…. Ciao, Pina

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  2. Raramente mi faccio attirare dalla copertina, perché di solito acquisto libri di cui mi sono informata in precedenza, però qualche volta è successo, ad esempio con i romanzi di Ricardo Menéndez Salmón (complici le bellissime edizioni della Marcos y Marcos), un autore che poi si è rivelato davvero interessante. In questo caso sono stata fortunata ma in altri ho preso anche delle fregature, quindi in linea di massima preferisco resistere al richiamo della copertina invitante 😉

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  3. Pingback: Ramón Pernas, Hotel Paradiso – Blog di Pina Bertoli

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